Cari amici, dopo una lunga pausa, oggi riprendiamo il percorso dell’Arena spirituale, il podcast che ci aiuta nel nostro combattimento interiore. Come sempre vi ricordiamo che per fare un buon cammino, è necessario ascoltare i podcast in ordine cronologico.
In questa ottava puntata approfondiremo il tema del pentimento e del perdono, evidenziando come un autentico pentimento sia indispensabile per accogliere il perdono divino.
Spiegheremo come alcune influenze teologiche moderne possano creare confusione, diffondendo un’immagine distorta della misericordia di Dio, che rischia di sminuire la gravità del peccato e la responsabilità personale.
Un punto centrale del discorso sarà l’indurimento del cuore, cioè la condizione in cui una persona diventa insensibile al rimorso e al dolore per il male commesso, finendo per arrendersi al male. La tappa precedente all'indurimento è la tiepidezza, uno stato di indecisione spirituale che porta all’accidia e alla durezza di cuore. In questa situazione, il vero dramma non è tanto cadere nel peccato, quanto il non voler più rialzarsi. Il pentimento diventa quindi una grazia fondamentale che stimola l’anima a non arrendersi.
Ma mentre il pentimento purifica e rinnova l’anima attraverso la grazia di Dio, vedremo come il senso di colpa, quando non è legato a una relazione con Dio, finisce per logorare e disseccare il cuore.
Parleremo anche di una tendenza teologica contemporanea che vede il peccato solo come una questione di ingiustizia sociale o ambientale, tralasciando la sua dimensione primaria di offesa a Dio. Il peccato, infatti, non riguarda solo il male commesso verso se stessi o gli altri, ma è prima di tutto un atto di ribellione contro Dio.
Nessuno si salva da solo e la salvezza è possibile solo attraverso Cristo. Dio non ci salva contro la nostra volontà, ma offre sempre il suo amore e la sua misericordia, aspettando la nostra risposta libera.
Infine, si metterà in guardia contro il rischio di scoraggiarsi di fronte alla propria debolezza e ai vizi ricorrenti. Anche quando si sente di non riuscire a cambiare, è importante ricordare che la forza viene dalla grazia di Dio. L'esperienza della debolezza può portare allo scoraggiamento, ma se unita a una fiducia profonda nell'amore di Dio, diventa un'occasione di crescita spirituale.
Allora coraggio, cerchiamo di coltivare uno spirito di umiltà, fiducia e abbandono alla misericordia divina, prendendo esempio da due grandi figure spirituali come San Francesco e Santa Teresa di Gesù Bambino.
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