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Michele Antonio Ziccheddu e Emanuela Giordano, marito e moglie, nella vita condividono anche la stessa missione: l'arte della scrittura delle icone sacre. A Ussana, dove hanno aperto un laboratorio e scuola di iconografia cristiana, dividono il lavoro tra le opere richieste dai privati e l'insegnamento ai sempre più numerosi allievi che vedono in loro un modello di riferimento, un esempio di vita "consacrata" all'iconografia. Si sono conosciuti proprio grazie al comune amore per l'iconografia e quando hanno deciso di sposarsi, è diventato il loro stile di vita e non solo un lavoro. Per cui si tratta di una scelta che li coinvolge interamente. La loro è un esistenza immersa in un clima di preghiera e di silenzio, e questo, per chi si sente chiamato a percorrere la via dell'icona, è un fatto da cui non si può prescindere. Non si può scrivere un icona nel chiasso e nella confusione, è necessario un ambiente che aiuti ad entrare in una dimensione spirituale più profonda, questo implica anche delle scelte coerenti con una vita più ritirata.

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Michele Antonio Ziccheddu Emanuela Giordano Accademia Santu Jacu

La dimensione ascetica che sperimentano in laboratorio durante la scrittura dell'icona, continuano a viverla anche fuori, a casa, in famiglia, tra la gente, perché l'iconografia non è qualcosa che si fa ma che si vive. 

Per questo motivo nella loro scuola non si insegna solo arte cristiana, ma è una vera e propria scuola di preghiera. In una civiltà dell’immagine come la nostra, i cristiani dovrebbero riappropriarsi di un giusto linguaggio visivo ed essere educati a guardare immagini che aiutino ad elevare lo spirito a Dio. Questo è uno dei motivi che li ha spinti a fondare, nel 2014, dopo anni di corsi itineranti, una scuola, con lo scopo di offrire un percorso formativo all'iconografia cristiana che fosse continuo, progressivo e completo sia sotto l'aspetto teorico che pratico. L'Accademia Santu Jacu è una realtà formativa cristiana che affianca all'esperienza di laboratorio quella didattica.

 

"Ci preme soprattutto il cammino spirituale dei nostri allievi e non solo il progresso artistico, consapevoli che questi due aspetti devono sempre coesistere."

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